Il presidente del Consiglio europeo Michel sarà a Pechino giovedì per ristabilire un dialogo su temi commerciali e sull’Ucraina.
Sono passati quattro anni dall’ultima visita di un vertice europeo in Cina. Giovedì il presidente del Consiglio europeo Charles Michel sarà in visita a Pechino per cercare di instaurare con Xi Jinping un dialogo più serio sull’Ucraina e soprattutto per parlare di temi commerciali. Per la prima volta dopo la pandemia e i disordini geopolitici che nel frattempo hanno sconvolto l’ordine globale un presidente delle istituzioni europee tornano in territorio cinese.
Le relazioni con la Cina per l’Europa sono importanti e necessarie a livello commerciale. Per questo, nonostante l’opposizione sotto molti punti di vista dalla posizione di Pechino sul conflitto in Ucraina alla violazione dei diritti umani per gli iuguri, l’Ue deve mantenere un dialogo aperto con il governo di Xi Jinping.
L’importanza della Cina per l’Ue
La visita di Michel a Pechino è il primo passo dell’Ue e dei 27 “per dare nuovo impeto alle relazioni bilaterali” e dialogare degli “sviluppi geopolitici, economici e le sfide globali” che ci sono da affrontare. Ma la Cina è fondamentale per l’Occidente anche per la guerra russa in Ucraina. “Se c’è un Paese che più di altri ha influenza sulla Russia, quello è la Cina. Al presidente Xi Jinping diremo che va contro tutti aiutare la Russia, e che al contrario è nel bene di tutti trovare una soluzione” dichiarano da Bruxelles.
Ma è dal punto di vista commerciale che la Cina è necessaria all’Ue e alla sua transizione ecologica e digitale per la fornitura di materie prime critiche e forniture tecnologiche. Per evitare di ripetere l’errore di dipendenza fatto con la Russia, che ora rischia con Pechino, l’Ue ha presentato l’European Chips Act e sta lavorando sull’Atto sulle materie prime critiche.
Il colosso asiatico gioca un ruolo fondamentale anche nella lotta al cambiamento climatico, senza l’impegno di Cina e Usa tutte le misure prese dagli altri paesi sarebbero nulle dato che i due giganti sono i paesi maggiormente responsabili per le conseguenze dell’inquinamento atmosferico.
